Quali sono i lavori minacciati dalle tecnologie digitali?

Consigli di lettura è la rubrica di ARPAL Puglia dedicata ad approfondimenti ed articoli sulle tematiche più attuali del mondo del lavoro e della formazione professionale. L'obiettivo è quello di offrire a chi legge nuovi spunti per una diversa e maggiore comprensione delle dinamiche che interessano il mercato del lavoro.
Il terzo articolo della rubrica è dedicato all’impatto delle tecnologie digitali sull’occupazione, pubblicato sul sito di informazione economica lavoce.info.

Lo studio “The Employment Impact of Emerging Digital Technologies” (di Ekaterina Prytkova, Fabien Petit, Deyu Li, Surat Chaturvedi e Tommaso Ciarli) ha misurato l'esposizione di settori e professioni a 40 tecnologie digitali emerse nell'ultimo decennio (dalla stampa 3D all’agricoltura intelligente, dall’e-commerce all’apprendimento automatico), stimando il loro impatto sull'occupazione europea.

L’effetto complessivo di queste tecnologie sull’occupazione è positivo poiché creano più posti di lavoro di quanti ne vengano distrutti nelle aree più esposte. Tuttavia, i risultati non sono uniformi. Sebbene l’occupazione complessiva sia in aumento, lo studio evidenzia una polarizzazione del lavoro: le tecnologie digitali la aumentano sia nei lavori a bassa che ad alta qualificazione, ma i lavoratori a qualificazione media perdono lavoro, in linea con le tendenze degli ultimi decenni.

Lo studio sottolinea anche gli effetti differenti prodotti dalle diverse tecnologie e mette in luce significative differenze regionali che potrebbero creare potenziali disparità economiche e occupazionali.

Dato l’impatto variegato delle tecnologie emergenti sull’occupazione, è cruciale attuare interventi mirati. I governi e le imprese devono investire nella formazione dei lavoratori, soprattutto di quelli con qualifiche medie che più rischiano di essere sostituiti dall’automazione, per fornire competenze complementari a quelle delle tecnologie usate nelle industrie.

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Pubblicato il 26 settembre 2024