Volontariato di competenza, un ponte strategico tra impresa e terzo settore
Volontariato di competenza, un ponte strategico tra impresa e terzo settore

Il mondo del lavoro è in costante evoluzione e la comprensione delle sue dinamiche passa anche attraverso l’analisi di nuove forme di responsabilità sociale e di innovazione. In questo panorama, il volontariato di competenza emerge come una leva strategica per la crescita non solo del Terzo Settore (ETS), ma anche del tessuto imprenditoriale, creando un virtuoso "ponte" tra i due mondi.
Il Premio volontari@work, promosso da Fondazione Terzjus, si pone l’obiettivo di far emergere e valorizzare proprio questo ruolo strategico. Non si tratta di una mera azione filantropica, ma di una mobilitazione mirata delle professionalità dei dipendenti per rafforzare e sviluppare le capacità degli ETS, rendendoli più efficaci nel rispondere ai bisogni delle persone più fragili.
Un dato significativo, emerso dall'indagine Excelsior condotta da Unioncamere nel 2024, conferma la diffusione di questa pratica: circa il 9% delle imprese medio-grandi consente ai propri collaboratori di svolgere attività di volontariato durante l'orario di lavoro. Anche le imprese con meno di 50 dipendenti mostrano interesse, con poco più del 4% che già pratica il volontariato di competenza, e ben il 23% che si dichiara interessato a introdurla tra i propri dipendenti. Questi numeri indicano che l'impegno civico non si esaurisce nelle grandi organizzazioni, ma sta diventando una forma di responsabilità sociale d'impresa accessibile e desiderata anche nel contesto delle piccole e medie imprese, contribuendo a un totale di quasi 65.000 aziende coinvolte.
L’impatto di questa pratica è evidente in storie di successo come quella avvenuta a Roma, presso il Borgo Ragazzi don Bosco, premiato con una menzione speciale nella scorsa edizione. Grazie a un’esperienza di volontariato di competenza realizzata con l'azienda Alice Pizza, 150 ragazzi in situazioni di disagio sono stati formati e preparati per l'inserimento lavorativo nell'impresa. Le professionalità messe a disposizione dai collaboratori aziendali si sono unite al lavoro educativo, offrendo a molti giovani non solo un impiego, ma una concreta prospettiva di autonomia e una "vita buona". Questo "volontariato ibrido" non si limita all'orario di lavoro, ma stimola una più ampia disponibilità all’attivismo civico, portando benefici sia all'individuo, sia all'impresa, sia alla comunità.
Per meglio sostenere questa forma di responsabilità sociale, esiste un sostegno fiscale, seppur modesto: il Codice del Terzo settore consente alle aziende di dedurre il 5 per 1000 del costo del lavoro del dipendente prestato in forma non onerosa a un ETS.
Le imprese e gli Enti di Terzo Settore interessati a candidarsi per far emergere le proprie esperienze nell’ambito della III edizione del Premio volontari@work possono trovare tutte le informazioni sul sito www.terzjus.it. La scadenza per la candidatura è fissata al 6 marzo 2026.
(Adattamento da un articolo di Luigi Bobba, Presidente Fondazione Terzjus, Corriere BUONE NOTIZIE del 16/12/2025)
Pubblicato il 17 dicembre 2025