Online il terzo rapporto di monitoraggio sui tirocini extraccuriculari

Il terzo Rapporto di Monitoraggio nazionale sui tirocini extracurricolari, realizzato da ANPAL in collaborazione con INAPP, analizza le caratteristiche e gli esiti dei tirocini realizzati tra il 2019 e il 2021. Il tirocinio extracurriculare è una misura formativa di politica attiva che consiste in un periodo di formazione e orientamento on the job finalizzato a favorire l’acquisizione di competenze professionali e l’inserimento (o il reinserimento) lavorativo. Istituito con l’articolo 18 della Legge 196/97, e disciplinato dal DM 142/98, il tirocinio è quindi un'esperienza di formazione in un contesto produttivo che non si configura come un rapporto di lavoro.   
Il monitoraggio è basato sull’analisi complessiva delle informazioni desumibili dal Sistema unitario delle Comunicazioni Obbligatorie, che restituisce indicazioni sui rapporti di lavoro dipendente, parasubordinato e in somministrazione e sui tirocini extracurricolari definendo le caratteristiche dei tre attori convolti nell’attuazione dei tirocini extracurriculari: tirocinante, soggetto promotore e soggetto ospitante. Il volume complessivo di tirocini attivati in Italia dal 2019 al 2021 è poco più di 910mila unità. Nello stesso periodo quasi 782mila individui sono stati coinvolti in un’esperienza di tirocinio extracurriculare e poco più di 297mila imprese hanno ospitato almeno un tirocinante. Nel 2021 risultano attivati complessivamente quasi 329mila tirocini, valore che riporta il numero delle attivazioni a livelli pre-pandemici, dopo il calo rilevante registrato nel 2020. 
I tirocini extracurriculari avviati in Puglia nel periodo 2019-2021 sono stati 55.314, di cui il 40,1% in Garanzia Giovani. La quota dei tirocini avviati nell’ambito del programma Garanzia Giovani  risulta nettamente superiore rispetto alla media nazionale (22,6%) e a quella registrata nelle regioni del Sud (25%).  Sul territorio nazionale nel periodo 2019-2021, a 6 mesi dalla conclusione, la quota dei tirocini ai quali segue l’avvio di un rapporto di lavoro arriva complessivamente al 48,9% (valore in diminuzione rispetto a quanto rilevato al termine del quadriennio 2014-2019 quando era pari al 54%).  Già a un mese dalla fine dell’esperienza di tirocinio si osservano dei tassi di inserimento significativi, pari a circa il 40%.  In base alla ripartizione geografica, i dati mostrano che il tasso di inserimento a 1 mese passa dal 43,2% nelle regioni del Nord-Ovest al 32,1% in quelle del Sud e al 28,7% nelle Isole.
Sono le Regioni meridionali a presentare la quota più elevata di tirocini destinati all’inserimento lavorativo. Spostandosi verso le aree centro-settentrionali cresce invece la quota di esperienze finalizzate alla formazione e all’orientamento degli individui; la quota di tirocini finalizzati all’inclusione sociale, che assorbe in media il 7% delle attivazioni nel periodo, risulta più elevata nel Nord-Est, dove è pari a poco meno del 12%. La quota maggioritaria dei tirocinanti appartiene alla categoria dei disoccupati e delle persone in cerca di prima occupazione (74,2%) mentre, nel complesso, la percentuale di esperienze destinate ad accompagnare la transizione tra sistema scolastico-formativo e mondo del lavoro ammonta al 10,3%. Al netto della quota marginale dei soggetti in CIG e mobilità, la restante parte dei tirocini è destinata a presi in carico dai servizi sociali o sanitari (7,1%), persone con disabilità (2,6%), soggetti svantaggiati (5,1%).
Oltre la metà dei 910mila tirocini extracurriculari realizzati nel triennio 2019-2021 sono stati attivati da due sole tipologie di soggetti promotori: i servizi pubblici per l’impiego (255mila tirocini, pari al 28% del totale) e i soggetti autorizzati all’intermediazione (quasi 246mila attivazioni, il 27% dei tirocini avviati). 

Pubblicato il 06 dicembre 2022