ARPAL Puglia presenta il primo rapporto sul mercato del lavoro regionale: fabbisogni occupazionali e sfide per il futuro

Strumento fondamentale per orientare le politiche attive del lavoro verso percorsi formativi utili all’ingresso nel mercato del lavoro

L'Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro - ARPAL Puglia ha presentato ieri a Bari, presso, presso la Sala Alessandro Ambrosi della Camera di Commercio di Bari, il suo "Primo Rapporto ARPAL - Il mercato del lavoro in Puglia: Caratteristiche, dinamiche e fabbisogni occupazionali 2025-2028". Il report, curato dal prof. Gianfranco Viesti (Cerpem-Centro Ricerche per il Mezzogiorno di Bari), off re un'analisi approfondita e inedita del panorama occupazionale pugliese, fornendo strumenti essenziali per orientare le politiche del lavoro e i percorsi di istruzione e formazione. 

Alla presentazione hanno partecipato: Sebastiano Leo, assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Puglia; Beniamino di Cagno, Presidente del CDA di ARPAL Puglia; Giuseppe Lella, dirigente della sezione Politiche e Mercato del Lavoro della Regione Puglia; Gianluca Budano, direttore ARPAL Puglia, Gianfranco Viesti, professore di economia applicata Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Bari; Luciana Di Bisceglie, presidente della Camera di Commercio di Bari e di Unioncamere Puglia; Leo Caroli, presidente del Comitato SEPAC della Regione Puglia; Antonio Gagliardi, responsabile DIpartimento Mercato del Lavoro CGIL Puglia; Antonio Castellucci, segretario Regionale CISL Puglia; Gianni Ricci, segretario Regionale UIL Puglia.

“Sono felice di presentare dati occupazionali che ci mettono in linea con le grandi regioni del nord e di aver dotato la Puglia di uno strumento di precisione, elaborato da ARPAL Puglia, per collocare i lavoratori secondo le esigenze delle imprese, una vera e propria bussola socio economica per tutti gli attori istituzionali e per le famiglie, che non ha precedenti in altre parti d'Italia. - ha dichiarato il presidente Michele Emiliano - Merito alla nostra agenzia per le politiche attive del lavoro e al suo management di aver rivoluzionato in positivo il ruolo dei centri per l'impiego, in favore di imprese e cittadini, con il compito ulteriore di colmare sempre di più il divario di genere e le disuguaglianze tra i nord e i sud della Puglia, con un occhio attento a ripopolarla con i corridoi lavorativi, dimostrando che senza immigrazione regolare non c'è futuro e a breve interi comparti produttivi potrebbero bloccarsi per carenza di forza lavoro, come il rapporto ARPAL certifica”

“La presentazione dei dati contenuti nel rapporto sui fabbisogni occupazionali in Puglia di Arpal rappresenta un momento di consegna dei risultati ottenuti dal lavoro svolto con attenzione ed effi cacia in questi anni oltre che un momento di rifl essione strategica sul futuro del nostro mercato del lavoro - ha aff ermato l’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro Sebastiano Leo - Anche grazie all’istituzione dell’Osservatorio regionale si conferma come sia essenziale approfondire le dinamiche occupazionali e le esigenze in evoluzione delle imprese per poter traghettare il futuro. I numeri ci raccontano un aumento importante dell’occupazione e del Pil regionale, frutto di scelte strategiche signifi cative. Ora però puntiamo sulle certezze, perché questa crescita si traduca in un’ occupazione solida, supportata da una formazione mirata e adeguata e al passo con i tempi. Il lavoro svolto da ARPAL Puglia off re uno spaccato puntuale e aggiornato per politiche attive più effi caci in cui nonostante la crescita bisogna continuare a lavorare per allineare domanda e off erta di competenze, a trainare le donne, a raff orzare le competenze legate alla transizione digitale e ambientale”.

“Il primo rapporto ARPAL sui fabbisogni occupazionali rappresenta uno strumento prezioso per l'Agenzia per le politiche attive del lavoro della Regione Puglia e per tutti gli attori del sistema regionale, famiglie comprese, off rendo una base analitica solida per disegnare interventi mirati, promuovere una crescita occupazionale più inclusiva e qualifi cata in Puglia, orientare gli aspiranti lavoratori a studi che concilino le vocazioni personali con i possibili esiti occupazionali futuri - ha detto il direttore di ARPAL Puglia Gianluca Budano - Serve un incrocio domanda-off erta più preciso e il rapporto è la bussola socio economica di questo servizio, costruito attraverso Centri per l’impiego guidati da dati concreti sui fabbisogni occupazionali. Solo così possiamo orientare effi cacemente i cittadini e collegarli a percorsi formativi realmente utili all’ingresso nel mercato del lavoro”

“Spesso le istituzioni lavorano bene, ma in maniera isolata. È indispensabile unire strumenti e risorse, lavorare insieme e rendere i servizi più accessibili sia alle imprese sia ai cittadini in cerca di occupazione. Le imprese pugliesi sono in gran parte micro e piccole: crescono i contratti e gli occupati, ma non cresce il PIL né aumentano le ore lavorate. Questo signifi ca che troppo spesso si tratta di lavori poco qualifi cati, a basso reddito e con un forte ricorso al part-time involontario, soprattutto femminile - ha sottolineato la presidente della Camera di Commercio Bari e Unioncamere Puglia Luciana di Bisceglie - Al Sud solo il 36,9% delle donne è occupato, venti punti percentuali in meno rispetto al Centro-Nord. Un divario che dobbiamo colmare con urgenza. Questo abisso occupazionale si traduce anche in un divario nei redditi pro capite, contribuendo ad allargare ancora di più la distanza economica tra Nord e Sud”.

Un'analisi Innovativa per un quadro dettagliato
Il rapporto si distingue per la sua metodologia innovativa, che integra e coordina dati provenienti da Istat, Excelsior-Unioncamere (con elaborazioni ad hoc dell'Istituto Tagliacarne per la Puglia nel 2024) e INPS (con elaborazioni ad hoc dei dati delle Comunicazioni Obbligatorie-INPS forniti da ARPAL). Questa integrazione permette di superare le diffi coltà derivanti dalle diverse fonti e di fornire un quadro estremamente dettagliato dei flussi di assunzione e dei fabbisogni occupazionali per specifi che professioni e territori, molti dei quali mai analizzati in precedenza. L'obiettivo principale è supportare ARPAL nella pianifi cazione e attuazione delle proprie attività e verifi care la capacità del sistema educativo e formativo regionale di rispondere alle esigenze del mercato del lavoro.

Il mercato del lavoro pugliese: crescita, disparità e sfide
Il quadro che emerge è complesso: la Puglia ha registrato un forte aumento dell'occupazione post-Covid, toccando 1.300.000 occupati a fi ne 2024, con un rallentamento nel 2024. Nonostante ciò, il mercato del lavoro pugliese presenta ancora signifi cative debolezze rispetto alla media nazionale, con tassi di attività e occupazione inferiori, un elevato peso di contratti non standard (tempo determinato e part-time involontario) e un marcato divario di genere a svantaggio delle donne. In Puglia, infatti, le donne rappresentano una parte signifi cativa dei 350.000 "occupabili" (definiti da Istat come disoccupati espliciti o forze di lavoro potenziali).

Si osservano forti diff erenze territoriali interne alla regione, con la provincia di Bari che mostra tassi di attività e occupazione più elevati, e una maggiore presenza di professioni qualifi cate, mentre altre province come Taranto e Foggia presentano tassi più bassi e una maggiore sbilanciamento verso professioni meno qualifi cate. La struttura settoriale degli occupati pugliesi è diversa dalla media italiana, con un peso maggiore di agricoltura, edilizia e commercio, e inferiore per l'industria in senso stretto e i servizi avanzati. La dimensione media delle imprese pugliesi è particolarmente bassa, infl uenzando la composizione delle qualifi che professionali richieste: quasi metà dei contratti offerti riguardano imprese con 10 addetti o meno.

Fabbisogni occupazionali: cosa cercano le imprese?
Il rapporto evidenzia un crescente disallineamento (mismatch) tra domanda e off erta di lavoro. Nel 2024, il 42% dei contratti offerti dalle imprese pugliesi ha incontrato diffi coltà di reperimento dei candidati, un dato leggermente inferiore alla media nazionale ma in forte aumento rispetto al passato. Le cause principali sono la mancanza di candidati, l'inadeguata preparazione professionale e, in misura minore, le condizioni contrattuali poco attrattive. Le professioni più richieste, in termini di numero di contratti, sono quelle a modesta qualifi ca (commessi, camerieri, personale per le pulizie, autisti di camion, muratori, cuochi, baristi, magazzinieri non qualifi cati). Tuttavia, emerge anche una signifi cativa domanda per professioni a maggiore qualifi ca, con diffi coltà di reperimento particolarmente elevate per i dirigenti e gli operai specializzati, ma anche per professioni ad elevata specializzazione e tecniche. Tra queste ultime spiccano medici, farmacisti, informatici, ingegneri, tecnici della gestione di processi produttivi e tecnici in campo ingegneristico. Nel settore artigiano e industriale, la richiesta si concentra su idraulici, elettricisti, saldatori e addetti alla produzione alimentare e di calzature.

Assunzioni a tempo indeterminato: uno sguardo dettagliato
Il rapporto analizza in dettaglio le assunzioni a tempo indeterminato, che nel 2024 sono state circa 43.000 secondo Excelsior e 61.000 secondo l'Osservatorio INPS (69.000 includendo il settore pubblico dai dati Comunicazioni Obbligatorie-ARPAL). Questo evidenzia la vivacità del mercato, seppur con la prevalenza di contratti a termine o part-time (quest'ultimo pari a circa la metà delle assunzioni totali e al 40% di quelle a tempo indeterminato).

Le assunzioni a tempo indeterminato sono più elevate per le professioni qualifi cate, come ingegneri (quasi un migliaio tra le varie specializzazioni), progettisti del software (oltre 700), infermieri e riabilitativi (oltre 1.200). Anche tra gli operai specializzati, vi è una significativa richiesta a tempo indeterminato per muratori, carpentieri, idraulici, elettricisti, meccanici riparatori e autisti di mezzi pesanti (quasi tremila). Nel settore dei servizi, spiccano le posizioni a tempo indeterminato per i servizi di pulizia (3.300) e magazzinieri (1.300).

L'analisi dei dati Comunicazioni Obbligatorie-ARPAL permette di geolocalizzare i fabbisogni a livello provinciale, mostrando come Bari concentri la maggior parte delle professioni a elevata specializzazione, mentre altre province come Foggia e la BAT presentano un peso maggiore di operai specializzati e professioni meno qualificate.

Prospettive per il 2025-2028: sostituzione e sviluppo
Le previsioni indicano per la Puglia una crescita occupazionale contenuta nel 2025-26, stimata intorno alle diecimila unità all'anno. I fabbisogni occupazionali complessivi sono stimati in circa 40.000 unità all'anno, principalmente legati alla necessità di sostituzione di personale in uscita dal mercato del lavoro, in particolare quello anziano (il 7,3% dei dipendenti privati pugliesi aveva più di 59 anni nel 2022).

Infine, il rapporto sottolinea la necessità di un'azione concertata su tre grandi ambiti:
Politiche industriali: per incrementare le capacità produttive e la dimensione delle imprese, in particolare in settori a maggior valore aggiunto, e quindi la domanda di lavoro qualificato.
Politiche sociali: per fornire servizi che consentano alle donne di entrare nel mercato del lavoro, riducendo l'enorme gap di genere.
Politiche di istruzione e formazione: per accrescere professionalità e competenze dei cittadini, favorendo l'occupabilità e colmando il disallineamento tra competenze richieste e disponibili.

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Pubblicato il 11 settembre 2025