D - Parla come ARPAL - Le parole del Lavoro, della PA e dei servizi digitali
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Parla come ARPAL. Le parole del lavoro, della PA e dei servizi digitali
Contratto a tempo indeterminato, Mobbing, Indennità di disoccupazione. E ancora: Determina, Accesso agli atti, SPID. Sono solo alcune delle parole che usiamo ogni giorno. Talvolta comprensibili solo per gli addetti ai lavori, spesso così ambigue o vaghe da generare dubbi e incomprensioni tra le persone e chi opera agli sportelli.
L'esatto contrario di ciò che dovrebbe fare una Pubblica Amministrazione: garantire una comunicazione chiara, usare un linguaggio semplice e raggiungere tutte e tutti.
Parla come ARPAL spiega i diritti, le opportunità e i benefici nascosti tra le lettere dei termini più usati nel Lavoro, della Pubblica Amministrazione e dei servizi digitali. Aiuta le persone a riconoscere il vero significato di parole e concetti che possono apparire indecifrabili, come in un anagramma.
E Parla, guarda caso, è proprio l'anagramma di ARPAL.
Indice di Parla come ARPAL
D
Un data breach (violazione dei dati) è un incidente di sicurezza informatica che comporta la distruzione, la perdita, la modifica, la divulgazione non autorizzata o l'accesso ai dati personali trasmessi, conservati o comunque trattati.
Il data breach può essere causato da attacchi informatici, errori umani, eventi accidentali o comportamenti dolosi. I dati coinvolti possono riguardare informazioni sensibili, identificative, sanitarie o finanziarie degli interessati.
Le conseguenze possono essere gravi sia per i soggetti i cui dati sono stati compromessi, sia per il titolare del trattamento, che è tenuto a garantire la sicurezza e la riservatezza dei dati.
In caso di violazione dei dati, il titolare del trattamento deve:
- notificare la violazione all’Autorità Garante per la protezione dei dati personali entro 72 ore, se il rischio per i diritti e le libertà delle persone è elevato;
- informare tempestivamente gli interessati, quando la violazione può comportare un rischio elevato per i loro diritti e le loro libertà;
- documentare l’incidente, le sue cause, gli effetti e le misure correttive adottate.
Approfondisci sul portale del Garante della Privacy
Il Data Protection Officer (DPO), o Responsabile della protezione dei dati (RPD), è una figura prevista dal Regolamento (UE) 2016/679 (GDPR) che ha il compito di supportare e vigilare sull’applicazione della normativa in materia di protezione dei dati personali all’interno di un’organizzazione.
Il DPO agisce come punto di contatto tra l’organizzazione, gli interessati e l’Autorità Garante, ed è designato in base alle competenze giuridiche, informatiche e gestionali in materia di privacy.
Approfondisci sulla scheda dedicata al Responsabile della protezione dei dati (RPD) dell'ARPAL Puglia
Il Decreto legge n. 48 del 4 maggio 2023, Misure urgenti per l'inclusione sociale e l'accesso al mondo del lavoro, ha introdotto un pacchetto articolato di interventi, tra cui:
- l’istituzione dell’Assegno di inclusione, che ha sostituito il Reddito di cittadinanza a partire dal 1° gennaio 2024;
- l’introduzione del Supporto per la formazione e il lavoro (SFL) per soggetti occupabili in condizione di fragilità economica;
- la semplificazione delle regole per i contratti a termine;
- misure per l’incremento della sicurezza sul lavoro, con potenziamento dei controlli e aggiornamento delle sanzioni;
- agevolazioni contributive per favorire l’occupazione giovanile, femminile e delle persone con disabilità.
Il decreto ha avuto un impatto significativo sul sistema delle politiche attive del lavoro e sul funzionamento dei Centri per l’impiego, ridefinendo alcune competenze e rafforzando il ruolo di coordinamento tra Stato e Regioni.
Consulta il testo del Decreto legge n. 48 del 2023 e le successive modifiche su Normattiva.
Il Decreto legislativo n. 150 del 14 settembre 2015, Disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive, ha introdotto nuovi obiettivi, regole e strumenti per migliorare l’efficienza dei servizi pubblici per l’impiego:
- favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro;
- incentivare la collaborazione tra gli attori del mercato del lavoro;
- supportare lo sviluppo di competenze personali.
Tra i principali contenuti del Decreto si segnalano:
- la definizione delle funzioni di ANPAL (Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro), successivamente soppressa;
- il rafforzamento del ruolo dei Centri per l’impiego;
- l’introduzione del Patto di servizio personalizzato per i beneficiari di politiche attive del lavoro e strumenti di sostegno al reddito;
- la disciplina del Contratto di ricollocazione;
- la standardizzazione dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP) nei servizi al lavoro;
- il rafforzamento del sistema informativo unitario del lavoro (SIUL).
Il Decreto ha rappresentato un passaggio chiave per la costruzione di un sistema nazionale integrato delle politiche attive, anche attraverso una più stretta collaborazione tra Stato, Regioni e operatori accreditati.
Consulta il testo del Decreto legislativo n. 150 del 2015 e le successive modifiche su Normattiva.
La determinazione dirigenziale, comunemente detta determina, è l'atto amministrativo con cui un dirigente pubblico adotta una decisione esecutiva nell’ambito delle proprie competenze gestionali.
La determina ha effetti diretti sull’organizzazione e sull’attività dell’ente pubblico, e può riguardare, ad esempio:
- l’assunzione di impegni di spesa;
- l’aggiudicazione di appalti e servizi;
- la nomina di commissioni;
- la stipula di contratti;
- l’approvazione di atti tecnici o amministrativi.
La determina si distingue dalla deliberazione (atto di competenza collegiale) e rappresenta l’atto tipico dell’autonomia gestionale dirigenziale, secondo il principio di separazione tra indirizzo politico e gestione amministrativa.
Ogni determinazione dirigenziale deve essere numerata, motivata, firmata digitalmente e pubblicata all’Albo pretorio online dell’ente per garantirne la trasparenza e l’efficacia.
Consulta l'Albo Pretorio di ARPAL Puglia
La Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro (DID) è l'atto formale con cui una persona inoccupata o disoccupata dichiara la propria disponibilità a svolgere un’attività lavorativa e a partecipare a misure di politica attiva del lavoro.
Chi compila la DID viene convocato dal Centro per l’impiego per stipulare il Patto di servizio personalizzato, necessario per la definizione del percorso di inserimento o reinserimento lavorativo.
Approfondisci sulla pagina dedicata al servizio di compilazione della DID.
La DIS-COLL è l’indennità di disoccupazione riservata a collaboratori coordinati e continuativi (co.co.co.), anche a progetto, e a dottorandi o assegnisti di ricerca iscritti alla Gestione Separata INPS che abbiano perso involontariamente il lavoro.
Per accedere alla prestazione è necessario:
- essere in stato di disoccupazione involontaria;
- aver versato almeno un mese di contributi nella Gestione Separata INPS nel periodo compreso tra il 1° gennaio dell’anno precedente e l’evento di cessazione;
- avere l’accredito di almeno una mensilità di contribuzione nel periodo di riferimento.
La domanda deve essere presentata all’INPS entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro, anche attraverso il supporto dei Centri per l’impiego o dei patronati.
Approfondisci la misura sul portale dell'INPS.
Le persone in stato di disoccupazione, secondo l'articolo 19 del Decreto legislativo n. 150 del 14 settembre 2015:
- sono prive di impiego;
- hanno dichiarato la propria immediata disponibilità allo svolgimento di attività lavorativa e alla partecipazione alle misure di politica attiva del lavoro concordate con il proprio Centro per l'impiego di riferimeno attraverso la compilazione della Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro (DID).
Il mantenimento dello stato di disoccupazione richiede la partecipazione attiva alle misure di politica attiva del lavoro, come previsto dal Patto di servizio personalizzato sottoscritto presso il Centro per l’impiego.
Il riconoscimento dello stato di disoccupazione è necessario per accedere a:
- servizi di orientamento, formazione e accompagnamento al lavoro;
- misure di sostegno al reddito (es. NASpI, DIS-COLL);
- incentivi all’assunzione previsti per determinate categorie di soggetti disoccupati.
Lo stato di disoccupazione non si interrompe con lo svolgimento di attività lavorative con redditi inferiori alle soglie previste dalla legge.